Danilo Mainardi, uno sguardo sulle selezioni

Quali criteri hanno determinato la Sua preferenza nella selezione dei finalisti del Premio Giovanni Comisso?
E’ difficile parlare di criteri. E’ il testo a guidare e sostenere la mia attenzione, la mia curiosità. Certamente qualità letteraria, impianto e struttura del racconto o altri aspetti tecnici della scrittura sono importanti, ma alla fine è il libro che si fa scegliere.

Quali orientamenti si possono individuare tra le proposte letterarie pervenute e quali differenze rispetto alle edizioni precedenti?
E’ da qualche anno che le biografie stanno crescendo, di quantità e qualità. E’ un trend in atto e questo mi pare meriti attenzione, anche per l’evoluzione stessa della biografia come genere letterario.

Qual è l’esperienza esclusiva che la letteratura può offrire a differenza di altri mezzi espressivi contemporanei?
La letteratura è fatta per restare. Tende a valori e emozioni universali e non legati al contingente.

Perché è importante sostenere oggi un premio letterario?
Perché è un evento che coglie il cambiamento della cultura e della società . E’ una finestra aperta sulla scena letteraria attuale ma con i germi delle linee culturali future. Un premio letterario, insomma, è uno specchio dell’evoluzione culturale di una nazione.

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