“Clessidra” di Gianfranco Spinazzi

titolo: Clessidra

autore: Gianfranco Spinazzi

editore: Tragopano Editore

sinossi: Leonardo e Michelangelo, divisi da ventitré anni, frequentano la bottega del Ghirlandaio, per conto della quale sono impegnati nel ciclo di affreschi nella cappella Tomabuoni. Nonostante il divario d’età diventano amanti. Alla morte di Lorenzo il Magnifico, che ha adottato Michelangelo, il figlio Piero subentrato a capo del ducato non rinnova la protezione al giovane artista. Michelangelo a diciassette anni va ad abitare in un magazzino del giardino dell’Accademia Neoplatonica voluta dal Magnifico, frequentata da Pico della Mirandola, Marsilio Ficino, Poliziano e altri eruditi. Molti di loro moriranno di sifilide, la nuova malattia che minaccia l’Europa. Leonardo lavora alla corte milanese di Ludovico il Moro, mente Michelangelo rimasto a Firenze conosce Lisa Gherardini (la futura “Gioconda) che gli chiede di ritrarla. Due brutali omicidi si susseguono nel frattempo. Un giovane magistrato indaga. Leonardo da Milano e Michelangelo da Firenze si scrivono, ma la corrispondenza diminuisce man mano che Michelangelo frequenta Lisa, occupato a ritrarla. Il ritratto esigerà molto tempo e molte introspezioni sia da parte del ritrattista che da parte della modella. La scoperta dei responsabili degli omicidi.
Come frenare l’immaginazione? Non c’è abisso che possa inghiottire il pensiero, non c’è nulla di esatto che a un certo punto non irrida l’esattezza. Chi ha dipinto realmente la Gioconda?
Si può affabulare il noto, fame ragione di ignoto, che poi ignoto non è se si considera che il privato degli uomini illustri e immortalati dalla Storia. Non esistono eccessi e violazioni in campo letterario. Non costituisce peccato l’ironia. Immaginare che Leonardo abbia inventato, tra le altre cose, la posta elettronica è così volgare? Chiedersi se Michelangelo Buonarotti fosse epilettico e falsario di opere d’arte greco­ romane, suona a dissacrazione? E Monna Lisa? Lasciamo che sia il lettore a scoprirlo. Quel· che conta è infine la diatriba tra vita e arte. In mezzo la scienza strisciante.

biografia: Gianfranco Spinazzi risiede a Venezia. Ha debuttato nel 1997 con Le fototette, edizioni Supemova. Per la stessa casa editrice ha pubblicato nel 2001 Foghera a Venezia – C’erano una volta i cinematografi (finalista premio “Calvino”). Nel 2006 presso la casa editrice Il Filo ha pubblicato Cartoline e carichi pesanti (targa Premio Letterario Internazionale “Città di Cava de’ Tirreni). Sempre presso Il Filo nel2008 esce Attenti a quei due. Con Supemova nel 2011 pubblica AAA Venezia cercasi. Nel 20 12 pubblica Nel pozzo con Book Sprint edizioni. Pagine Elisha, uscito on-line nel 2006, è edito da Tragopano edizioni nel 2013.

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