“Il cuore è una selva” di Novita Amadei

Autore: Novita Amadei

Editore: Neri Pozza

Sinossi: Non ha un nome, non parla. Lo trovano sotto il tabernacolo durante la messa di Natale e lo chiamano randagio. El mätt, il matto, diventerà poi, e sebbene in paese le donne ne abbiano ribrezzo e i bambini paura, finiranno per abituarsi ad avercelo attorno. Dorme nelle loro stalle, lavora da bracciante nelle loro fattorie e vaga per la golena parlando con gli animali o percuotendosi il naso perché assomigli al rostro di un rapace.
Quando non lavora, dipinge su assi di legno o imposte vecchie in mancanza di tele, con pennelli fatti di peli di cavallo, con i polpastrelli e le unghie. Dipinge paesaggi selvatici, lotte di fiere e volti divisi tra il dolore e l’euforia. Opere di una potenza straordinaria, visionarie e reali fino allo spasmo, nate da mani ulcerate e da una mente bislacca. Le baratta, a volte, per un piatto di minestra all’osteria del paese, dove Bianca, la figlia dell’oste, si affaccenda tra i tavoli e la cucina. Soltanto dopo aver soddisfatto la fame degli occhi, sbirciando furtivo il bel viso della ragazza, attacca il piatto. E se incrocia il suo sguardo, sente ardere, d’improvviso, quella selva che è il suo cuore. Ma non le parla. Per lei disegna o modella, al margine del fiume, animali d’argilla in cui corpo e anima fuoriescono insieme. Quella è la sua lingua, una lingua di forme e colore, perché la voce, in bocca, ce l’ha solo per fare il verso alle bestie.
Soltanto vent’anni dopo, sotto l’Occupazione tedesca, el mätt, con somma sorpresa dei paesani, parlerà. Oltre al dialetto, appreso nel tempo vissuto al villaggio, parlerà la sua lingua madre, il tedesco. Nonostante il suo corpo goffo e lo spirito storto, i nazisti si serviranno di lui come interprete al presidio militare. E sempre a lui ricorreranno, pochi mesi prima della fine della guerra, per un’ultima, frettolosa seduta della corte marziale che deve giudicare della relazione illecita tra Bianca e un giovane militare tedesco. Un compito ingratoche farà precipitare gli eventi e segnerà definitivamente la vita di Bianca e la sua.
Romanzo che trae ispirazione dalla vita e dall’opera di Antonio Ligabue, uno dei maggiori pittori del nostro Novecento, Il cuore è una selva costituisce una splendida conferma del talento dell’autrice di Dentro c’è una strada per Parigi.

Biografia: Novita Amadei è nata a Parma e vive in Francia dove lavora nell’ambito delle migrazioni internazionali e dell’asilo politico. Dentro c’è una strada per Parigi (Neri Pozza, 2014), il suo romanzo d’esordio, è stato finalista alla prima edizione del Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza. Il libro si è classificato anche tra i finalisti dei premi Bottari Lattes Grinzane e Corrado Alvaro e ha vinto il XXVIII premio Massarosa. Sempre con Neri Pozza, è seguito un secondo romanzo, Finché notte non sia più (2016) e le raccolte di racconti Ragazze di Parigi (2018) e Operazione umanitaria (2019). Il cuore è una selva (2020) è il suo terzo romanzo.

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