“La fragilità del leone” di Antonella Sbuelz

titolo: La fragilità del leone

autore: Antonella Sbuelz

editore: Forum

sinossi: Estate 1797. In una Venezia inedita, occupata dai soldati napoleonici, sotto un ponte appartato affonda un corpo con il volto nascosto da una maschera. Estate 1798. In una selvaggia laguna friulana – regno di cannaroli e contrabbandieri – si incontrano Nastasia e Thomas, entrambi in fuga da qualcosa. Lei ha solo diciassette anni e un travestimento di fortuna per celare la sua vera identità; lui, pittore inquieto, ha abbandonato Bamberga per cercare la luce del sud. In un’estate di imprevisti e di passioni destinati a cambiarli per sempre, le loro vite si intrecciano a quelle di Alvise e Lucrezia, patrizi dal passato inconfessabile ed eredi di un eden dorato ormai giunto alla fine. Con ritmo da intreccio giallo, La fragilità del leone racconta una storia senza tempo: l’aspirazione a essere se stessi, la lotta a convenzioni e ipocrisie, l’amore tra un uomo e una donna e le forme di altri amori, coraggiosi. Sullo sfondo, rievocate fedelmente, luci e ombre della Serenissima nel suo estremo momento di vita: l’epilogo di una potenza sontuosa e fragile, l’esplosione di ideali libertari, il fermento di tensioni sociali che chiuderanno per sempre un mondo, inaugurandone uno nuovo.

biografia: Antonella Sbuelz ha studiato a Trieste, Verona e Losanna. Tra i suoi romanzi Greta Vidal (Frassinelli 2009), tradotto in Inghilterra nel 2013, Il movimento del volo (Frassinelli 2007) e Il nome nudo (Moby Dick 2001). Tra le ultime raccolte poetiche Transitoria (Raffaelli 2011), La misura del vicino e del lontano (Raffaelli 2016), La prima volta delle cose (Culturaglobale 2016). Molte le pubblicazioni su riviste e antologie, oltre venti i premi, tra cui Biblioteche di Roma, Predazzo, Caterina Percoto ex equo con Tito Maniacco, Selezione Rhegium Julii per la narrativa; Colline di Torino, Città di Forlì, Recanati, Alda Merini, Laurentum, Alpi Apuane per la poesia. Insegna presso il liceo Malignani di Udine, conduce laboratori di scrittura creativa, collabora con riviste culturali e continua a occuparsi di microstoria.

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