“Parole Armate” di Valeria P. Babini

Titolo: Parole Armate

Autore: Valeria P. Babini

Editore: La Tartaruga

Sinossi: Parole armate ricostruisce una pagina della storia d’Italia ancora poco nota, seguendo alcune scrittrici italiane, tra cui Anna Banti, Maria Bellonci, Alba de Céspedes e Natalia Ginzburg, e ricostruendo il ruolo che hanno svolto durante la Resistenza e nell’immediato dopoguerra, continuando a combattere con l’arma della parola per una democrazia capace di calarsi fin dentro la relazione tra i due sessi. Un racconto avvincente che intreccia storia,letteratura e vita femminile. La Guerra di Liberazione, cui in Italia non è certo mancata la partecipazione civile, ha aperto la speranza di un futuro migliore, tutto da costruire (o ricostruire), donne e uomini insieme. In quella straordinaria stagione dell’Italia, anche le donne hanno partecipato alla Resistenza, prendendo in mano la loro vita e combattendo nei modi più diversi. Hanno sostituito gli uomini nel lavoro, hanno sostenuto le famiglie, hanno offerto solidarietà, rifugio e cura ai partigiani. Pur essendo attive e partecipi, non tutte hanno imbracciato le armi. Alcune di loro hanno scritto, parlato alla radio, istigato al sabotaggio, alla rivolta contro il nazifascismo: insomma hanno usato le parole come armi. La comunicazione è stata la loro trincea.

Biografia: Di formazione filosofica, Valeria Babini è attualmente professore di Storia della scienza presso il Dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell’Università di Bologna, dove insegna Storia della psicologia. Il tema della diversità è stato il filo rosso che l’ha guidata nel suo lavoro di ricerca storica, particolarmente dedicata alla psichiatria e all’antropologia italiana e francese, su cui ha scritto numerosi saggi e monografie. Fin dai primi anni Ottanta ha condotto ricerche storiche che incrociavano la storia della scienza con la prospettiva di genere: per il volume La donna nelle scienze dell’uomo. Immagini del femminile nella cultura scientifica italiana di fine secolo (1986) ha ricevuto nel 1987 il “Premio triennale di saggistica sulla salute / Premio Iglesias”. Più recentemente ha ideato e realizzato con Raffaella Simili il sito “Scienza a due voci” (www.scienzaa2voci.unibo.it), primo esemplare di dizionario on-line delle scienziate italiane dal 1700 al 1900. Le sue ricerche storiche sulle scienziate italiane si sono particolarmente concentrate su Gina e Paola Lombroso e Maria Montessori, a cui ha dedicato numerosi saggi e un volume (scritto in collaborazione con Luisa Lama), Una donna nuova. Il femminismo scientifico di Maria Montessori. Nel 2005 è stata Visiting Professor all’École des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi dove ha tenuto un seminario su un celebre caso giudiziario dell’Italia del primo Novecento ricostruito nel volume Il caso Murri (il Mulino, 2004). Il suo ultimo libro, Liberi tutti. Manicomi e psichiatri in Italia: una storia del Novecento (il Mulino, 2009), segnalato per il premio Viareggio e finalista al premio Palmi per la saggistica, ha ricevuto nel 2010 il “Premio Sante de Sanctis per opere di psicologia e psichiatria”. Attualmente si sta occupando di storia della sessualità. Con particolare riguardo all’Italia, nel settembre del 2012 ha organizzato a Bologna, in collaborazione con la Birkbeck University di Londra, il convegno internazionale “Italian Sexualities Uncovered. The long Nineteenth Century (1789-1914)”, i cui atti sono in corso di pubblicazione presso la casa editrice Palgrave MacMillan.

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