“Racconti di un attore operaio” di Michele Pascarella

titolo: Racconti di un attore operaio

autore: Michele Pascarella

editore: Titivillus

sinossi: Questo libro racconta alcuni momenti della vita di Luigi Dadina: fino ai vent’anni tra Porto Corsini e il Villaggio Anic, poi con il Teatro delle Albe di Ravenna. L’ho scritto a partire da una grande quantità di conversazioni avute con lui e di esperienze condivise dalla fine degli anni Novanta a oggi. Seguendo i suggerimenti di Cesare Zavattini in merito al «pedinamento del reale» e alla convinzione che «il banale non esiste», ho cercato di raccontare gli aspetti concreti e minuti della vicenda di Gigio (tutti chiamano così Luigi Dadina, da sempre, e così ho fatto anch’io, qui): lui non è un teorico, è un uomo che realizza la sua essenza soprattutto attraverso il fare. Stare molto vicini alle cose credo sia corretto e rispettoso di questo suo modo d’essere. Per la stessa ragione ho mantenuto un registro linguistico concreto. Il mio obiettivo: raccontare una storia che si possa almeno un po’ immaginare, leggendola. Mi piace pensare di averla scritta anche per chi non è interessato al teatro in generale, né al Teatro delle Albe in particolare, né a Gigio: destinatario ideale è chiunque abbia voglia di rimanere per un po’ di tempo in compagnia della vita di un uomo. Questo libro è arricchito dai racconti di molte persone in diversi modi vicine a Gigio, e dai pensieri di Marco De Marinis (prefazione) e Gerardo Guccini (postfazione). Mi sono apprestato a questa piccola impresa con un po’ di timore. Oggi sento molta gratitudine per le sorprese che sono arrivate. (

biografia: Michele Pascarella è critico e studioso di teatro, danza e arti visive, curioso di altre arti, ufficio stampa e comunicazione di progetti culturali. Da circa un quarto di secolo mette assieme e mescola storie, parole, immagini e persone. Dal 1992 si occupa di teatro contemporaneo e tecniche di narrazione. Grazie al DAMS dell’Università di Bologna scopre un mondo di autori sorprendenti e opere luminose che hanno attraversato gli ultimi cento anni. Come studioso di arti performative si interessa in particolare delle rivoluzioni del Novecento e delle contaminazioni fra le diverse pratiche artistiche. “Racconti su un attore operaio” è il suo primo libro.

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