Recensioni a “Il giardino delle verità nascoste” di Paola Cadelli

“Il giardino delle verità nascoste” di Paola Cadelli

Il libro di Paola Cadelli si fa amare e io l’ho amato. Immediatamente. Il linguaggio è trasparente, mai banale, ricchissimo, accattivante. Va dritto al cuore del lettore passando per quello del personaggio e crea una presa che avvince. Sullo sfondo del giardino dominato da un faro, protagonista anch’esso, imaginifico, suo malgrado, si agitano le vite dei personaggi, attraversate da storia e leggende, in un percorso corale che si costruisce via via in una fitta rete di trame.
Il libro di apre con la morte di Giacomo, un esule istriano proprietario della «Libreria del narratore errante». E’ 10 novembre 1989, all’indomani della caduta del muro di Berlino. I tre figli – Lorenzo, giovane scrittore di gialli di successo, Giorgio, scapestrato giocatore d’azzardo, e Rachele, casalinga e mamma di Ludovica, adolescente avviata alla carriera di modella – si ritrovano nella casa dove hanno vissuto da bambini. Li accoglie Nora, la governante, la misteriosa “carnica”, dalla voce straordinaria e melodiosa, che racconta…C’è Pola, Trieste, la vicenda dei profughi istriani, il terremoto del Friuli e poi il dolore, la “voce del vento”, l’amore smisurato per i libri tramandato da Stefan, il capostipite dei “narratori erranti”, per due generazioni. E poi ancora il “giallo” di un uomo precipitato dal ballatoio del faro sugli scogli con cui il libro si apre. C’è l’adolescenza inquieta, il riscatto, l’odore dei libri, l’amore per i classici, una ricerca ostinata e vincente di affetti persi e ritrovati e di identità insospettabili. E’ un libro per gli amanti dei libri. E non solo.

Annalina Ferrante

Ho amato molto questo libro e credo sia stato scritto per chi ama profondamente la lettura. Lo stile è limpido, scorrevole, sin dalle prime pagine l’autrice crea un’atmosfera intima e sono tanti i personaggi con cui è facile entrare in sintonia. Il libro narra la storia degli abitanti della casa del faro: Giacomo, l’esule istriano che vive nel mondo dei libri, sua moglie Angelica, tanto attaccata al mondo reale, i loro figli tra cui Lorenzo, la voce narrante, Nora, la carnica dalla voce melodiosa e tanti altri. L’autrice non sceglie una narrazione dei fatti lineare ma una trama fatta di continui rimandi tra passato e presente, un affollarsi di accadimenti e suggestioni che inizia con la caduta del muro di Berlino e la morte di Giacomo. Con questi avvenimenti densi di significato, inizia un racconto intriso di memorie e sentimenti che riaffiorano, E’ un libro ricco, spunto per molte ricerche. Sono tanti i temi trattati e tra questi spicca l’amore per i libri e la lettura, filo che lega presente e passato. Dietro l’amore per la lettura c’è l’umanità dei personaggi, lo spessore e la profondità, la possibilità di riconoscersi e di ritrovarsi. Questo sentimento si tramanda di padre in figlio, inizia con Stefan, meraviglioso capostipite dei “narratori erranti”, un uomo che cambia la sua vita grazie alla sensibilità e alla capacità di riconoscere il bello. I dialoghi tra Stefan e Giacomo, e poi tra Giacomo e Lorenzo, sono bellissimi e bellissime sono le favole che vengono raccontate da Nora, lì l’autrice diventa davvero geniale. E’ un romanzo profondo, capace di emozionare e far riflettere su molti temi: la violenza invisibile, le separazioni, le ribellioni che se fatte male portano al fallimento, la giustizia. E’ un romanzo prezioso, di quelli che fanno venire voglia di accarezzare la copertina e tenerli sul cuore.

Federica Farina

È una saga familiare ma anche una storia di riscatto femminile quella che la scrittrice e medico friulana Paola Cadelli racconta nel Il Giardino delle verità nascoste, (L’Asino d’oro edizioni). Il romanzo si muove tra passato e presente, svelandosi nei luoghi di un’infanzia “mitica”, all’interno di territori umani, delimitati da confini non solo geografici. Il 10 novembre del 1989, poche ore dopo la caduta del muro di Berlino, alla morte del padre, esule istriano proprietario della libreria del narratore errante, i tre figli tornano alla casa del faro, la casa della loro infanzia, in un luogo immaginario a ridosso del confine italo-istriano. Accanto a una precisa ricostruzione storica degli eventi, la scrittrice fa rivivere antiche leggende di fate dell’acqua e di guerrieri e ci fa riscoprire il valore salvifico e rivelatore dei libri, che aiuteranno i tre fratelli a riscoprire la loro interiorità, perché se la storia è scritta dai vincitori, i romanzi sono la voce dei vinti. La storia della famiglia del libraio istriano e l’essenza del romanzo sono infatti indissolubilmente legati ad alcuni grandi autori del passato, in particolare Ovidio, Joyce e Čechov. Soprattutto quest’ultimo, con il suo Giardino dei ciliegi, ha ispirato l’autrice nella stesura del romanzo che, non a caso, è suddiviso in cinque atti come un dramma teatrale. Nel labirintico svolgersi delle vicende attraverso cui Paola Cadelli ci conduce, si intrecciano misteri e sentimenti, ricordi e aspettative alla ricerca di un’identità smarrita nelle trame imprevedibili della vita.

Patrizia Novajra

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