Recensioni a “Maria” di Nadia Fusini

“Maria” di Nadia Fusini

Una storia in apparenza come tante, quasi scontata. Una storia di violenza che raggiunge però un epilogo inatteso e non funzionale alla trama classica di una storia del genere, ma semmai alla comprensione profonda dei protagonisti.
Due uomini e due donne legati a una vicenda in apparenza di banale cronaca nera, che si svolge in un’isola non identificata chiaramente, ma che ricorda le atmosfere che si possono assaporare nelle Egadi. Due di loro: la coppia abusatore/vittima. Gli altri due: gli investigatori del crimine. Una storia raccontata con pochi accadimenti e molte riflessioni e ipotesi.
I caratteri, ben delineati: all’inizio, soprattutto quelli della coppia abusatore/vittima, poi anche quelli degli investigatori. Una scelta spiazzante, questa, che Nadia Fusini realizza proprio nel finale del libro, quando tutto ormai sembra definito e invece c’è ancora spazio per illuminare due vite solitarie e “altre” che si riconoscono senza invadersi reciprocamente.
Non c’è un vero e proprio finale, ma il valore aggiunto del romanzo è proprio l’assenza dei, fin troppo scontati, “titoli di coda”. Una decisione sapiente che lascia il gusto amaro e dolce della realtà, fatto di disillusione e di speranza: finzione che si fa vita vera.

Lidia Popolano

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