“Storie dei Pra’ Longhi” di Agostino Contò

titolo: Storie dei Pra’ Longhi

autore: Agostino Contò

editore: Delmiglio Editore

sinossi: … si tratta quasi certamente di ritratti dal vivo, e qualcuno dei personaggi citati in queste pagine io stesso ricordo di averlo sentito nominare, quando ero più giovane. Protagonisti di un mondo in realtà non troppo lontano dal nostro, testimoni di storie terribili, documenti di una civiltà dura in un ambiente inospitale dove si pativano le intemperie, si soffriva la fame, si subivano le crudeltà di rapporti umani esasperati dalla difficoltà di sopravvivere.

biografia: Agostino Contò è trevisano, vive da molti anni a Verona, ed è responsabile della Biblioteca Civica. Si occupa soprattutto di libri del XV e XVI secolo, privilegiandone la storia “materiale”; su questi temi ha pubblicato molti articoli e saggi. Da sempre si occupa anche di scrittura creativa, utilizzando generi e codici linguistici diversi (anche lingue virtualmente morte come il provenzale, il dialetto, il volgare padano del XIV secolo) e con una particolare attenzione per gli aspetti materiali della parola (suoni, segni).
Poesia: Trilogie con dedica, Forlì, Quinta Generazione, 1974; Per S., Treviso, 1974; Oh, Ah, Torino, Geiger, 1975; Ella, Gallarate, “P”, 1978; Il fatto di un gatto (con Manuela Gualandri), Parigi, 1980; Poesie ritrovate, Treviso, Babbalù, 1981; Ohlalie (1978¬1982), Treviso 1984 (nastro); melalia, Udine, Campanotto 1986 (nastro, mai distribuito); Pin pin, Udine, Campanotto, 2007; Arnaud e gli altri, Roma, 2010; Ariette per voce, Roma, 2010; Musici, guitti, Verona, Bonaccorso, 2013.
Narrativa: Ofelia e le mosche, Treviso, Altrarea, 1978 (romanzo); Strana storia di ubriacatura per Iside mère, in “Carte segrete” 38 (1977) (racconto lungo); Informe e manoscritto, Treviso 1980 (racconto); Titolo da sistemare per Mirella, in C’era una volta. Favole scritte da favole dipinte, a c. di E. Di Grazia, Bitonto, 1988.

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