“Una tribù che balla” di Alessandro Tognetti

Titolo:

Una tribù che balla

Autore:

Alessandro Tognetti

Editore:

Bertoni Editore:

Sinossi:

Spagna, settembre 2033. Un uomo, forse un vagabondo, viene ritrovato privo di sensi sulla spiaggia di Cadaques alla vigilia della visita del nuovo Papa a Barcellona. Dell’uomo non si conosce l’identità né si sa da dove venga. L’indagine viene affidata all’ispettore Laura Barnau, una bella e giovane ragazza che vive una travagliata storia d’amore. Durante la sua investigazione scopre che l’uomo ha soggiornato in molti monasteri, forse seguendo un percorso che nel Medioevo veniva affrontato dai Templari e dai Catari, un gruppo di religiosi fortemente osteggiati e poi annientati dalla Chiesa di Roma. Nel frattempo l’uomo in stato comatoso all’ospedale di Girona ha dei flashback di serate in varie discoteche. Duple, Imperiale, Insomnia, Taverna… Sono frutto dell’immaginazione o fanno parte della sua vita? Laura durante un sopralluogo all’Abbazia di Montserrat viene colpita da un masso. Si è trattato solamente di un caso o forse i Servizi Segreti Vaticani sono preoccupati che l’ispettore o il vagabondo abbiano scoperto qualcosa di “scomodo” tenuto nascosto per duemila anni, che possa indebolire il potere della Chiesa di Roma?

Biografia:

Alessandro Tognetti. Nato a La Spezia il 21 agosto 1967. Nel 1985 inizia la sua carriera di d.j. e dal 1990 diventa uno degli artisti di punta nel panorama europeo di musica elettronica che lo portano a esibirsi nei locali più famosi. Ideatore e conduttore di programmi televisivi e radiofonici, produce una ventina di vinili tra cui “Naked”, che scala le vette delle chart inglesi nel 1993. Protagonista nel film documentario e nel libro Mezzanotte Mezzogiorno (2010) e in Ho sofferto di Insomnia (2013) che raccontano il fenomeno techno-progressive che si è sviluppato dalla fine degli anni Ottanta fino a metà degli anni Novanta. Nel 2018 esce il suo primo libro Un esercito senza divisa, ristampato più volte e, nel 2019, vince il premio “La Spezia, la porta di Sion” con il racconto inedito “Il ritorno nella terra dei padri”. La storia che ha scritto è riportata in un museo a La Spezia dedicato al rientro in patria degli Ebrei scampati dai lager nel 1946.

Share