Recensioni a “Passeggiata nella notte” di Elena R. Marino

Passeggiata nella notte” di Elena R. Marino

Libro bellissimo. Fra i tortuosi pensieri che portano alla consapevolezza, in modo fortemente empatico, con un linguaggio attuale e vero, spesso frammentato come l’affacciarsi dei pensieri alla coscienza, il faticoso percorso di affrancamento dalla dipendenza affettiva. E non è un caso se solo nel momento in cui si spezza il circolo vizioso che imprigiona all’interno del rapporto malato – dopo la discesa nell’inferno del senso di inadeguatezza e di straniamento dell’aver rifiutato i ruoli stereotipati imposti – il sottrarsi alle dinamiche claustrofobiche consuete fa emergere dove sta la patologia. La liberazione porta ad una catarsi inaspettata, ma profondamente vera. Avvincente, si legge tutto di un fiato.
Cinzia Marsili

La mia esperienza di lettura con “Passeggiata nella notte” di Elena R. Marino si è appassionata da quando al primo istante ho notato l’essenza femminile nella sensibilità della scrittrice, le parole che a volte si fatica a essere trovate, esposte, nello spiegare con semplice naturalezza, sentimenti che possono solo accomunare. Il sentire la natura nel pensiero intimo, onirico, permeato da sensazioni prive di materialismo, in un simbolico rapporto fatto di vista, olfatto, tatto, udito, forse anche di gusto, quando nel ruolo di madre la cucina è vissuta come solitudine. La disamina psicologica del personaggio protagonista si arricchisce di volta in volta con spunti filosofici riguardanti l’esistenza e la sofferenza umana, il tutto senza pesantezza ma scorrevolezza narrativa accattivante. La storia presenta colpi di scena e finale inaspettato, pur toccando una tematica quale la violenza domestica, il diverso, la manipolazione affettiva, il perdono, il delirio, con una inusuale formula prospettica, alternando in ruoli familiari e parentali differenziati. Da alcune esperienze brucianti il contrapporsi di una realtà apparentemente perfetta di classi sociali immerse in privilegi del passato, vecchio quanto la collezione di antichità in una splendida villa patronale, luogo principe dove scene salienti svolgono alcuni dei momenti cruciali del romanzo. Lo consiglio caldamente.
Michela Rigotti

Un romanzo di rara intensità che ti coinvolge fin dall’inizio con la sua scrittura fluida e piacevole. L’aspetto descrittivo lo caratterizza non poco e sono frequenti i passaggi nei quali raggiunge picchi notevoli nella sua semplicità e nel suo generare autentiche connessioni grazie al potere dell’immaginazione e del conseguente sentire. La storia di Sofia appassiona ed allo stesso tempo offre continui spunti di riflessione sulla complessità delle interazioni umane che raggiunge l’apice con un finale assolutamente magistrale. Insomma un gran bell’esordio quello della scrittrice.
Fabio Eleuteri

Share