Gian Piero Bona, L’amico ebreo

Editore: Ponte alle Grazie

Uno scrittore scoperto da Jean Cocteau, tra le simpatie di Ionesco e Wilcock, a quasi novant’anni Gian Piero Bona ci racconta la storia de L’amico ebreo, un quindicenne salvato dall’olocausto nella villa di famiglia di Carignano, in provincia di Torino. Proprio lì, dopo l’8 settembre, si installa il comando locale delle SS e la convivenza si svolge in modo surreale.
Il romanzo autobriografico è dedicato al padre Lorenzo Valerio Bona, nominato tra i Giusti per aver protetto il giovane ebreo russo.

Sinossi:

«Chi salva una vita, salva il mondo intero». E’ il caso che si è svolto dal 1942 al 1945, a Carignano, paese in provincia di Torino: la famiglia Bona accoglie in casa propria Sergej, ebreo quindicenne di origine russa, coetaneo e compagno di conservatorio di Gian Piero, proteggendolo dai rastrellamenti che già colpiscono parenti e amici. Sergej viene fatto figurare come un lontano parente, stratagemma che lo pone al riparo dalle insistenti attenzioni del comandante locale delle SS, Richtel, personaggio grottesco e imprevedibile che dopo l’8 settembre ha deciso di installarsi proprio nella villa dei Bona. Il contatto quotidiano con l’aguzzino e il pericolo cui sono costantemente esposti gli abitanti della villa favoriscono l’instaurarsi di un profondo senso di comunanza tra Sergej e Gian Piero, ulteriormente rinsaldato dalla passione per la musica e la poesia, dall’implacabile crudeltà degli occupanti tedeschi, e soprattutto dagli orrori – già in parte noti – della Shoah. Ma l’intervento di forze misteriose sembra avere ragione della terribile minaccia che grava sul destino del giovane latitante e della coraggiosa famiglia che lo ospita.

 

L’autore presenta il volume:

L’autore:

Gian Piero Bona (Carignano, 1926) è poeta, romanziere e commediografo. Esordisce con un libro di poesie tenuto a battesimo da Jean Cocteau. Nel tempo ne seguono altri che gli valgono i premi Carducci, Penna, Chianciano. Fra i suoi importanti romanzi ricordiamo Il soldato nudo (1960), I pantaloni d’oro (1969), Il silenzio delle cicale (1981). Ha tradotto molti autori francesi, fra cui per Einaudi l’intera opera di Rimbaud (premio Grinzane Cavour per la traduzione, 2000); per Guanda ha tradotto Il profeta di Gibran. Ha sceneggiato per la tv l’Odissea e il Leonardo da Vinci.

 

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