“Ero roccia ora sono montagna” di Nasim Eshqi

Titolo:

Ero roccia ora sono montagna

Autore:

Nasim Eshqi

Editore:

Garzanti

Sinossi:

Nata a Teheran il 21 marzo 1982, primo giorno di primavera, Nasim è cresciuta sotto l’oppressione del governo iraniano nello stesso modo in cui un fiore sboccia nel deserto. D’altra parte il suo nome significa «brezza», e della brezza lei condivide lo spirito indomito e libero. Ero roccia, ora sono montagna è il racconto della sua vita, da bambina ribelle con la passione per le arti marziali e il desiderio di diventare un ragazzo, a giovane donna innamorata della natura e alla costante ricerca della propria identità. Nasim ricorda gli anni dell’infanzia, le prime arrampicate, i divieti e le ritorsioni subite da parte della polizia morale, ma soprattutto ripercorre le molte nuove vie che ha aperto sulle montagne di Iran, Armenia, Georgia, India ed Europa. Dopo le rivolte del 2022 e la stretta del regime, ha deciso di esporsi in prima persona dando voce, attraverso i suoi social network, a tutte le donne vittime di soprusi. Per farlo ha dovuto sacrificare tutto ciò che aveva costruito nella sua terra, ma la forza di credere in sé stessa e nelle proprie possibilità non l’ha mai abbandonata: denunciando gli orrori e le violenze della repubblica islamica, Nasim ha fatto della propria storia un modello di libertà in Iran e nel mondo.  

Biografia:

NASIM ESHQI è l’unica alpinista professionista iraniana, nota per l’apertura di oltre cento nuove vie tra Europa e Medio Oriente. Oltre allo sviluppo di pareti in aree remote, si dedica all’empowerment delle nuove generazioni e soprattutto delle giovani donne, con un impatto che va oltre l’arrampicata. Attraverso incontri e conferenze, promuove l’espressione individuale e l’importanza di essere autentici. La sua battaglia personale contro l’oppressione della libertà personale ha fatto di lei una paladina dei diritti delle donne e l’ha incoraggiata a raccontare la propria storia in un libro. Come riconoscimento per il suo operato, le sono stati conferiti il premio King Albert II

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