“Un ebreo in camicia nera” di Paolo Salom

Titolo:

UN ebreo in camicia nera

Autore:

Paolo Salom

Editore:

Solferino

Sinossi:

«Non siamo più ebrei, siamo italiani e nessuno ci potrà fare del male.» È il 1938 quando Galeazzo Salom decide di convertire la famiglia al cattolicesimo. La moglie, erede di una stirpe di pii rabbini romeni, si oppone. Ma lui è convinto di poter mettere tutti al sicuro di fronte alla marea montante delle persecuzioni. L’illusione durerà poco: l’Italia fascista mette al bando gli ebrei e la famiglia è costretta a nascondersi con la complicità di un parroco. È qui che ha inizio la storia di Marcello, uno dei tre figli di Galeazzo che, ribelle, a sedici anni, nel pieno dell’occupazione del Paese, decide di fuggire dal rifugio in cui sono riparati. La sua è un’autentica odissea che lo vede lasciare il Veneto alla volta di Milano e poi viaggiare verso il confine con la Svizzera dove spera di espatriare. Prima di arrivare alla meta, però, è catturato dai fascisti e si salva grazie all’istinto di sopravvivenza: finirà per vestire la camicia nera nelle brigate della Repubblica sociale italiana senza però mai rivelare la sua vera identità. E arrivando con le truppe fasciste fino al fronte della linea gotica. Un viaggio rocambolesco che si conclude con la liberazione del Paese da parte degli Alleati insieme a cui giungono le prime notizie sullo sterminio degli ebrei messo in atto dai tedeschi durante la guerra.

Biografia:

Paolo Salom (Ancona, 1962) è giornalista professionista dal 1991: ha lavorato per diverse riviste su temi di politica estera.
Dal giugno 2000 lavora al «Corriere della Sera».
Sinologo, autore dell’ebook Fukushima e lo tsunami delle anime (2012), ha scritto quattro monologhi per il Teatro No’hma di Milano e saggi sulla Cina.

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