Premio Comisso: “La versione di Marco”. Breve intervista a Marco Missiroli

bianco-guandaScorro la lista dei  vincitori delle passate edizioni del Premio Comisso  e mi soffermo su Marco Missiroli, il cui romanzo Bianco edito da Guanda , si aggiudicò il premio opera narrativa nel 2009.

Sono colpita da questo titolo perché ho letto da poco Atti osceni in luogo privato  ultimo romanzo di questo scrittore, pubblicato da Feltrinelli nel 2015.

Atti osceni in luogo privato mi ha conquistato fin dalle prime righe, un romanzo di formazione originale a tratti commovente e provocatorio.

Tra le sue pagine, seguendo le vicende di Libero, indimenticabile protagonista, ho cercato le tracce di Marco, del ragazzino che è stato, dell’uomo che è diventato. Grazie a questo libro ho ripescato dalla mia polverosa libreria le vecchie edizioni del Deserto dei Tartari di Dino Buzzati,  Lo straniero di Camus, L’amante di Marguerite Duras…

La capacità di Marco di narrare giustifica sicuramente la serie di prestigiosi Premi vinti dal 2005 ad oggi: dieci anni di  produzione letteraria  nei quali  ha continuato a regalarci opere di notevole interesse conquistando favori della  critica e del pubblico come raramente accade.

Con estrema cortesia e sincera emozione lo scrittore accetta di condividere con noi i suoi ricordi relativi al giorno della premiazione.

Marco, torniamo per un istante al 2009. Quale ricordo conservi della tua partecipazione al Premio Comisso?

“Il Comisso è un Premio a cui tengo e tenevo molto, perché ispirato a un autore che amo, e perché è un Premio serio. Di quel giorno ricordo la conta dei voti e i giurati seduti in una specie di scranni a destra e sinistra di questa sala magnifica. C’era anche mio padre, contava le votazioni e quando andò tutto a buon fine, disse grazie Giovanni Comisso..”

La sala magnifica cui Missiroli si riferisce è il Salone del Palazzo dei Trecento a Treviso dove tuttora avviene la premiazione che quest’ anno si svolgerà sabato 1 ottobre alle ore 16:00

Allora Bianco si aggiudicò la vittoria con 18 voti su 44 della Giuria Tecnica,  confrontandosi con Dalla stiva di una nave blasfema, di Francesco Permunian – Diabasis e con Uno sconosciuto alla porta, di Alessandro Tamburini PeQuod . La scelta ricadde su Bianco  considerato “un romanzo in cui si esalta la forza umana più grande, quella dell’amore, in grado di cambiare la vita, all’improvviso.”

Dopo la vittoria del Campiello opera prima nel 2005 con  Bianco hai avuto la conferma che il tuo percorso di scrittura da poco intrapreso ti stava portando ad una certa maturità. Risultati sorprendenti per uno scrittore ancora molto giovane, non credi?

“Avevo 28 anni. E posso aggiungere che il Comisso è stato il vero battesimo per Bianco, un libro duro che solo un premio coraggioso avrebbe potuto scovare con così tanta decisione.”

La domanda di rito, che mai si dovrebbe porre ad uno scrittore ma carica di aspettative: stai scrivendo qualcosa? 

“Non sto scrivendo Luana, per un pochino mi fermo. Grazie per le tue belle parole su Atti osceni…”

Con un pizzico di delusione spero in cuor mio che invece potremmo presto leggere qualcosa di nuovo.

Inutile dire che sono positivamente colpita da quanto affermato da questo scrittore che ormai è una delle voci più affermate nel panorama letterario italiano.

Le sue parole tolgono valore ad ogni sterile polemica relativa ai Premi confermano che un Premio “serio” e “coraggioso” non può che individuare scrittori di grande qualità siano essi esordienti o già conosciuti ed opere originali ed interessanti.

Per saperne di più su Marco Missiroli…un biografia breve.

Marco Missiroli è nato a Rimini, vive a Milano. Ha pubblicato Senza coda (Fanucci 2005; premio Campiello opera prima), e per Guanda Il buio addosso (2007), Bianco(2009; premio Comisso e premio Tondelli), Il senso dell’elefante (2012; premio Campiello Giuria dei Letterati, premio Bergamo, premio Vigevano). “Atti osceni in luogo privato” (Feltrinelli) è il suo ultimo romanzo, ha vinto il premio SuperMondello. È tradotto in Europa e negli Stati Uniti. Scrive per il Corriere della sera.

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