“La vita lontana” di Paolo Pecere

titolo: La vita lontana

autore: Paolo Pecere

editore: LiberAria

sinossi: “La vita lontana” ripercorre gli anni della crescita e della formazione di due fratelli gemelli, Marzio e Livio, abbandonati dal padre, Elio, dopo la loro nascita, per trasferirsi in India in un monastero jainista dove diventa figura autorevole per la comunità religiosa. La madre Dora, giovane insegnante precaria, voce narrante del romanzo, cresce i gemelli completamente da sola. Pur ispirata da ideali umanistici, in lei emerge la consapevolezza della miopia borghese che ha inquinato la sua vita, provocando continue tensioni che disperdono l’ideale della famiglia. Nel romanzo, la progressiva dislocazione geografica degli eventi traccia un percorso di emigrazione inversa, di fuga dall’Italia in crisi e di ritorno a una società simile a quella delle origini, regolata da un altro tempo. Il passaggio dalle figure problematiche e inette della famiglia borghese – tema certo ben esplorato da tante narrazioni contemporanee – verso un mondo lontano non è più miraggio esotico e ideale ma realtà, il cui impatto è in definitiva salutare. In un testo dominato da una voce intelligente e spesso distaccata dal corpo e dai sentimenti per un meccanismo di difesa, “La vita lontana” procede per spezzoni che restituiscono la disintegrazione della famiglia occidentale senza mai giudicare. Stando dalla parte della speranza. Come una ginnastica danzata, la narrazione scorre dentro una sinfonia, che Paolo Pecere dimostra di saper condurre con consapevole padronanza linguistica.

biografia: Paolo Pecere è ricercatore universitario di Storia e Filosofia. Tra i suoi libri La filosofia della natura in Kant, Dalla parte di Alice, La coscienza e l’immaginario. Scrive si filosofia, letteratura e viaggisu riviste e blog, tra cui “Internazionale”, Ha collaborato con Rai-Filosofia. Suoi racconti sono comparsi su Nazione Indiana e Nuovi argomenti.

 

 

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