Viaggio nelle Fabbriche della Bellezza: FABA

Viaggio nelle Fabbriche della Bellezza: FABA

Narrare per conoscere, cogliere nell’ascolto quel bagliore che fa vive le storie, che rende ogni racconto un’esperienza unica. È questo l’imperativo di FABA Srl, un mondo magico a portata di bambino dove ogni cosa è possibile: persino fermare il tempo.

In un’epoca segnata dalle sovra-stimolazioni, che porta all’estremo quella «intensificazione della vita nervosa» di cui parlava Georg Simmel in La metropoli e la vita dello spirito (1903), il ritorno a un immaginario “lento” è quanto di più rivoluzionario possa esistere. Alla componente egemonica della vista, di cui lo schermo è emblema assoluto, il team fondatore di FABA ha scelto nel 2019 di sostituire un senso nuovo – o meglio rinnovato – restituendo all’udito un valore partecipativo, una capacità di creare intrattenimento attivando i meccanismi che fanno vive le storie.

Nata da una costola di Maikii, realtà celebre per le chiavette usb personalizzate e operante nel panorama dei prodotti tech, FABA lega il suo destino alla volontà di promuovere autonomamente il Raccontastorie, prodotto di punta del brand con sede a Carbonera (TV). L’esperienza delle pen-drive ispirate, tra le altre cose, al mondo dei fumetti e dei cartoni animati, ha spinto Maikii ad allargare i suoi orizzonti verso il settore dell’Edutainment, dando vita a una start-up che è in fondo una fucina di contenuti e suggestioni. Del resto non è banale immaginare dei personaggi che, attraverso la tecnologia di contatto (NFC), riescono a narrare storie, ninne nanne o filastrocche semplicemente poggiati su una casa audio portatile.

E non è un caso che il nome dell’azienda richiami una delle più antiche forme di narrazione, la fiaba, tipica della tradizione popolare e tramandata oralmente, qui privata di una vocale (la “i”) quasi a richiamare la “lallazione”, quella fase in cui i bambini iniziano a produrre suoni che somigliano a sillabe.

L’idea di recuperare un momento di creatività e scoperta, in cui la magia dell’ascolto si sposa con le prime esperienze del mondo, fa del Raccontastorie uno strumento educativo capace di battere la concorrenza dei dispositivi elettronici, ormai in uso anche ai più piccoli. «Come genitori ci siamo dati l’obiettivo di rivoluzionare l’educazione e l’intrattenimento dei bambini e delle bambine introducendoli all’ascolto, alla lettura e all’apprendimento in un modo del tutto nuovo» si legge sul sito dell’azienda.

Ed è quanto racconta Chiara Gava, co-fondatrice di FABA e mamma di Giulio, che non a caso ha la stessa età dello spin-off di Maikii: «Parlando dei nostri rispettivi figli e del mondo dell’infanzia in generale, io e Matteo [Fabbrini, Ceo e co-fondatore, n.d.R.] ci eravamo sorpresi a notare quanto fosse diffuso tra i bambini l’utilizzo dello smartphone soprattutto al ristorante, a tavola con i più grandi. Abbiamo così tentato una sfida: quella di immaginare giocattoli in 3D in grado di intrattenere senza schermi».

E poiché la costruzione di storie è un percorso lungo, stratificato, non sarà peregrino immaginare un fil-rouge tra questa impresa e le prime raccolte scritte di quelle fiabe che viaggiavano di bocca in bocca, come Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile (1634-1636) o, ancor più, Le piacevoli notti di Gianfrancesco Straparola (1550), che mischiò novelle realistiche a narrazioni popolari raccolte nel Veneto. Si tratta, in fondo, di tentativi di dare forma organica alla parola, di costruire un sistema di segni e sensi potenzialmente interminabile, in grado di unire tradizione e innovazione, fedeltà al passato e sguardo verso il futuro.

La forza del racconto orale trova così nel Raccontastorie la sua versione più aggiornata, laddove le statuine sonore sono al tempo personaggi da collezione e «compagni di viaggio», come li chiama Chiara, in grado di affiancare il bambino nel suo percorso di crescita. Da Gruffalò alla Pimpa, da Masha e Orso a Ele l’Elefante: ogni figura è una lente sul mondo dell’infanzia e sulla centralità di un itinerario creativo e critico in grado di stimolare la crescita. Accanto alle storie ci sono poi i rumori bianchi, i suoni del bosco per far addormentare i bebè, le sinfonie di Mozart e persino alcune lezioni di Baby Yoga da seguire magari in famiglia, guidati dalla voce di un’istruttrice certificata.

Il catalogo dei contenuti è ricchissimo e intreccia temi focali come quello dell’inclusione, dell’apprendimento linguistico, della coscienza di sé e del mondo. Alcuni sono Faba Originals, scritti direttamente dal comparto FABA, altri arrivano dalla narrativa tradizionale o vengono concessi su licenza. Per ciascun personaggio i contributi tematici hanno una durata che oscilla tra i 10 e i 60 minuti circa e per ognuno viene indicata la fascia d’età a cui è consigliato (da 0 a 10 anni).

Ampio spazio è poi riservato alla voce “materna”, intesa nel senso più ampio e prismatico del termine, ovvero come spia di affettività e cura, a prescindere dalla figura che effettuerà la registrazione; il robottino FABA•ME, infatti, prevede la possibilità di fissare la propria voce al suo interno, per un massimo di 60 minuti impiegabili nella lettura di un libro, di più filastrocche, di un racconto.

Il bambino è così coinvolto e accolto, anche perché l’utilizzo dei dispositivi è semplicissimo, con il posizionamento del personaggio sulla cassa audio e la possibilità di mettere in pausa premendo un semplice tasto. La versiona FABA+, inoltre, prevede un utilizzo ancora più immediato grazie all’app MyFaba che consente la rapida sincronizzazione di tutti i personaggi grazie alla connessione Wi-Fi. Formidabile intuizione, che va a sommarsi alla “routine nanna” attivabile mediante il tasto rosa e alla luce notturna che permette di conciliare il sonno creando un ambiente sereno per i più piccoli.

Nulla è lasciato al caso in questo mondo in miniatura che si avvale del contributo intellettuale e umano di 30 professionisti dalle competenze trasversali che lavorano in un ambiente dinamico e positivo, costantemente teso alla promozione di valori come la qualità, il benessere e la bellezza. Presente in Italia, Francia, Belgio e Spagna, FABA si è aggiudicato il premio al miglior giocattolo elettronico ai Toy Awards del 2022 nonché il Licensing Award durante la Bologna Children Book Fair nella categoria Best Licensed Toy Project. Riconoscimenti che mettono in luce una mission al tempo etica, estetica ed educativa, giacché i prodotti pensati per l’intrattenimento offrono, in questo universo sonoro, un’ampia gamma di possibilità creativo-immaginative.

Una ricerca condotta dal Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università degli studi di Trieste ha infatti certificato come l’utilizzo reiterato di contenuti audio FABA contribuisca allo sviluppo del linguaggio e all’arricchimento del lessico nelle bambine e nei bambini in età prescolare, arrivando a una percentuale del 46%. Niente male per un giocattolo che sfida l’egemonia della ricezione passiva e rompe il dominio delle immagini, così soffocante nel panorama odierno.

È la bellezza del tempo “lento”, ritrovato. La malia della parola che affascina e rivela, pensata non solo come forma di comunicazione ma come mezzo di conoscenza di sé e del mondo.
Ginevra Amadio

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